Ci risiamo… è quindi giunto in momento di vendere? E se invece fosse ancora il momento di investire?
Se vuoi sapere perchè dico ci risiamo, clicca qui, oppure devi subito sapere che, il mese scorso, uno dei miei principali indicatori riguardo l’arrivo di una possibile recessione si è acceso…
Si chiama “curva dei rendimenti invertita” è quando avviene, credimi, è sempre un segnale di cui tener conto.
Può darsi che tu abbia notato che i media finanziari hanno ricamato su questo evento ma, come spesso accade, le indicazioni fornite “alla massa” potrebbero essere fuorvianti.
Certo, l’inversione della curva dei rendimenti non è un bel segno ma storicamente, nel breve termine, è sempre stato un evento positivo per i mercati azionari.
Lascia che ti spieghi così apprendi anche un po’ di cose interessanti sui media…
Come detto, il mese scorso, quando la curva dei rendimenti sì è invertita per la prima volta (è successo solo brevemente durante un giorno) i media finanziari hanno subito lanciato messaggi come questi…
Che sensazione ne trai? Che effetto ti fanno? Ti fanno pensare che sia il momento di investire o di vendere?
Come puoi notare è partito subito il segnale di allarme, è scattato l’effetto paura. Effetto che è stato ovviamente mantenuto dopo che la curva dei rendimenti si è invertita nuovamente, per diversi giorni consecutivi, alla fine del mese.
I media finanziari e la maggior parte degli investitori istituzionali, fanno quindi percepire o credono che la curva dei rendimenti invertita sia il segno inequivocabile che la fine è vicina. E alla fine lo è!
Però… c’è un però…
L’inversione della curva dei rendimenti è anche storicamente un importante segnale rialzista per i mercati azionari nel breve termine.
Per quanto possa sembrarti assurdo e folle, non sto scherzando, è proprio così… ed ecco perchè, dopo lo storno, l’indice S&P500 è ripartito…
Tornando ai tassi, una curva dei rendimenti invertita è uno scenario molto strano, visto che, se stai “bloccando” i tuoi soldi per 10 anni, dovresti farlo a fronte di un tasso di interesse più alto rispetto a quando li blocchi per un anno o due, giusto?
Infatti, il rischio intrinseco delle obbligazioni a lungo termine dovrebbe comportare rendimenti più elevati per l’investitore.
Quando questo non accade, significa che l’economia sta andando verso scenari di instabilità.
Una curva dei rendimenti invertita è uno dei migliori indicatori di recessione che io conosca e quindi bisogna tenerne debito conto. Inoltre, come sai, durante le recessioni i mercati azionari tendono ad avere i loro cali maggiori. Quindi, se siamo realmente alle porte di una recessione, le probabilità di un crollo del mercato azionario sono più alte che mai. C’è un avvertimento importante, però… nulla di quanto sin qui detto, significa “crash imminente delle Borse”. L’ho spiegato credo molto bene a Gennaio in un post che ti invito a rileggere con attenzione, quando la curva dei rendimenti si stava avvicinando all’inversione. Detto ciò, tornando alla storia, la stessa ci dice che, ora che la curva dei rendimenti si è invertita dovremmo aspettarci una sostanziale crescita dei mercati nei prossimi 6-18 mesi. Fai bene attenzione perché i media finanziari hanno completamente omesso questa parte della storia giocando sulle paure e paventando solo che la fine è vicina. Chiediti sempre: a chi torna utile tutto questo? Nel 1998, l’inversione è avvenuta quasi due anni prima che le azioni raggiungessero il loro picco, con rialzi sino al 40% durante quel periodo. La storia ci dice che abbiamo di fronte a noi un anno o più prima che i mercati raggiungano il loro picco. Qualcosa può cambiare quello che la storia dice? Sì solo un cigno nero o “qualcosa di molto simile” …
Ve beh, ma quindi è il momento di investire o siamo alle soglie di un nuovo 2009?
Se osservi il grafico, non sembra esattamente quello che ci si aspetterebbe di vedere alla fine di un grande mercato Toro ma siamo, apparentemente, in uno scenario simile a quanto è successo, ad esempio, quando la bolla delle dot com si è avvicinata al suo picco.
Eppure ci sono delle differenze…
Quali?
La differenza principale è che gli investitori (soprattutto i piccoli…), sono guardinghi, non stanno andando “all in” come accaduto nei crash del passato.
Nonostante quel grafico, apparentemente rassicurante, molti sono spaventati. Dovremmo trovarci di fronte ad investitori entusiasti, rialzisti, ma non è così. Al momento, gli investitori sono più ribassisti di quanto lo erano nel 2009. È per certi versi pazzesco, ma oggi è così!
Dopo 10 anni di rialzo dei prezzi delle azioni, l’S&P 500 è sempre lì a testare nuovi massimi storici. L’economia può godere di tassi di interesse incredibilmente bassi, … Tuttavia, gli investitori, invece di “lanciarsi”, hanno paura.
La conoscenza, le in-formazioni, le analisi e gli strumenti devono quindi aiutarti a rispondere a questa domanda: Queste paure sono sensate o sono solo una fase di passaggio?
In ogni caso, come sostengo da sempre, chi si preoccupa di capire se è il momento di investire o vendere piuttosto che del possibile crash dei mercati, è probabilmente un pessimo investitore…
Perché?
Semplice, perché i migliori guadagni in Borsa si fanno proprio quando i mercati crollano!
Inoltre, se sei un assiduo lettore di questo blog o se hai partecipato al mio corso di formazione, sai bene che per guadagnare denaro dai tuoi investimenti non serve affatto seguire l’andamento delle Borse…
E’ avere un metodo ed un sistema che ti fa guadagnare costantemente senza correre rischi!
La storia insegna e la conoscenza fa sempre la differenza.
Ficcatelo bene nella testa e cerca di far crescere quanto prima la tua intelligenza finanziaria >>
Jacque$ Jump
Importante! Leggere con molta attenzione: Disclaimer >>>
Leggerti è come stare in una botte di ferro! Grazie per l’in-formazione che fai attraverso questo blog.
Grazie a te Paolo! :-)
Puntuale come sempre. Ogni volta che sorgono dubbi, ecco che arriva il post… Per l’ennesima volta, ti ringrazio.
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