Previsioni sul Mercato Cinese in Borsa

Previsioni sul Mercato Cinese in Borsa: George Soros sta sbagliando? 

A chi sta pensando di acquistare azioni cinesi o di investire sul mercato cinese, George Soros fa le sue previsioni e dice: “ti aspetta un brusco risveglio“.

Ha ragione? Ci stiamo avviando verso un crollo degli indici del mercato in Cina?

In un recente articolo apparso sul Financial Times, l’investitore miliardario ha preso di mira il leader del più grande stato comunista del mondo, il presidente cinese Xi Jinping.

Soros ha detto che “la recente repressione delle imprese private in Cina è stata un freno significativo per l’economia del Paese” e che “ha già causato il crollo delle azioni cinesi quest’anno”.

Crollo della Borsa cinese?

 

Numeri alla mano, l’iShares MSCI China Fund è sceso del 32% da metà febbraio a metà agosto ma da quando ha toccato il fondo il 20 agosto, è cresciuto del 9%.

Secondo Soros, “questo è accaduto perché il governo cinese ha fatto di tutto per rassicurare gli investitori stranieri durante il calo, portando così ad una rilevante inversione di tendenza ma, questo è un inganno. Xi considera tutte le società cinesi come strumenti di uno Stato a partito unico. Gli investitori che acquistano nel rally affronteranno un brusco risveglio.”

Vediamo di approfondire cercando, se ci sono, errori nelle sue valutazioni e magari una lezione più profonda per qualsiasi investitore… globale.

Questo post merita quindi di essere letto anche da chi non sta pensando di investire sul mercato cinese…

Essere un Investitore Globale… partendo dalla Cina e dalla possibilità di investire nel mercato azionario cinese

 

Andremo oltre al semplice concetto di Cina comunista, espandendoci anche verso le “desolate terre socialiste”, per concludere con alcuni semplici consigli su come trarre vantaggio da tutto questo, non solo in questo momento… ragionando da investitore globale.

Tornando all’articolo del Financial Times, francamente, è curioso vedere un famoso investitore, nonché un personaggio politicamente polarizzante come Soros, criticare la Cina per le sue politiche anti libero mercato. È curioso vederlo prevedere il risultato che potresti logicamente aspettarti dalle sue parole: un crollo del mercato cinese.

Personalmente, ritengo invece che il grande successo economico della Cina è il risultato di politiche che hanno comunque indirizzato il Paese verso mercati più liberi. Del resto, un’economia di mercato di successo è impossibile da falsificare.

Se hai mai visitato la Cina o almeno visto delle foto, sai che le più grandi città cinesi sembrano dei giganteschi inni al capitalismo…

I visitatori sono immersi in un mondo futuristico e fantascientifico di scintillanti torri di metallo e vetro e strade perfettamente pulite. I loghi di ogni grande marchio occidentale sono incastonati dappertutto, da Apple e Nike a qualsiasi marchio di lusso, fast food o franchising che possa venirti in mente.

Questi luoghi trasudano oggi, la capacità di creare ricchezza.

Eppure, tutti sanno che il comunismo fa male al business, giusto?

Quella singola parola è proprio il problema dei commenti di Soros… tutti già lo sanno…

È risaputo che la Cina è un paese comunista sin dall’ottobre del 1949.

È come se Soros che da decenni dorme sulla Cina, ora sia qui, nel 2021, per risvegliarsi e per avvertire tutti della grande minaccia cinese.

Vista così, francamente, anche il noto tempismo a breve termine di Soros come speculatore, sembra piuttosto scadente…

La repressione di Xi è nelle notizie finanziarie da mesi ed è vero che le azioni cinesi sono state schiacciate da un’ondata di nuove normative.

In particolare, i titoli tecnologici cinesi sono stati davvero massacrati (ne ho già parlato anche qui). L’Invesco China Technology Fund è sceso del 41% dal 16 febbraio al 19 agosto.

Tuttavia, questo ci dice solo che la repressione di Xi, probabilmente, è già stata scontata dal mercato.

Per quanto mediaticamente roboante quindi, l’avvertimento di Soros sulle azioni e sul mercato cinese sembra tardivo e fuori luogo…

Dobbiamo attribuirlo alla sua non più tenera età? Del resto, ha compiuto 91 anni il 12 agosto.

È così irragionevole presumere che il “ragazzo” si stia muovendo ad un ritmo troppo lento? È sbagliato presumere che i ritmi attuali possano coglierlo di sorpresa sino a farlo sbagliare su una “chiamata al crollo” su questo mercato?

Oppure, basa tutto sull’equazione Evergrande = Lehmann Brothers… ma non vuole dirlo? O sulla crescita del tasso di inflazione come mai si era visto prima in Cina? Perchè questo sì che avrebbe senso…

Soros è diventato noto per aver fatto scommesse di mercato importanti e redditizie. Dopotutto, è il tipo che ha sconquassato la Banca d’Inghilterra vendendo allo scoperto la sterlina britannica nei primi anni ’90.

Con questo in mente, è più che strano vederlo apparentemente “chiamare un massimo” in azioni cinesi in un momento che sembra un minimo…

Ancora peggio, i suoi pensieri sembrano essere basati su conoscenze vecchie quasi quanto lui che è nato durante la Grande Depressione.

Eppure questo e quanto, Soros sta esprimendo una forte visione ribassista (su un mercato che è già sceso in modo significativo quest’anno) sulla base di un’intuizione vecchia di 72 anni: la Cina è un paese comunista.

Borsa cinese previsioni: Il tonfo della Cina è un’opportunità o un rischio?

 

L’investitore e autore Howard Marks ha detto: “… anche se un punto di vista ha tutto il senso del mondo, come l’avvertimento di Soros sulla Cina, è comunque una pessima base per decidere di investire o meno sul mercato cinese perché è già stato prezzato dai mercati”.

Va comunque detto che, Soros attribuisce alla sua capacità di ammettere quando ha torto come il “segreto” del suo successo. Soros non è uno che ha paura di dirlo: “Sbaglio sempre. Sbaglio sempre e cerco di correggere i miei errori. Questo è il segreto del mio successo”.

Quindi, quando qualcuno come me critica uno come Soros perché ha una visione particolare su un argomento, è perché in passato ha scommesso sul contrario… e ha vinto.

Possiamo quindi aspettare per vedere se e quanto tempo impiega Soros a cambiare idea e ricominciare a comprare azioni cinesi.

Se invece hai ragione lui, vedremo cosa succede…

Crollo borse cinesi: La lezione che deriva dal mercato finanziario cinese per un investitore globale

 

Oltre alla questione del tempismo, qualsiasi investitore può comunque imparare una lezione più profonda dai commenti di Soros…

Per avere successo come investitore, evita di fare supposizioni radicali basate sui ideali politici 

Come dice Marko Papic, analista macro globale e autore: “Se vuoi fare soldi investendo sui mercati globali, basta sedersi davanti a un computer e non essere un essere umano”.

Sembra semplice vero, ma non lo è perché, come avrai notato, viviamo in un’era “iper-partisan” e “iper-politica”, dove la massa fa fatica ad essere, semplicemente, obiettiva e oggettiva.

Per avere successo come investitore sui mercati globali, devi iniziare dimenticando i tuoi pregiudizi personali siano essi a favore o contro un particolare sistema politico o un’ideologia.

Quindi, per esempio, l’idea che il comunismo è un male e che quindi non dovresti mai comprare azioni in un paese comunista, non è un’analisi seria in termini di investimento.

Bada bene, non sono un cinico, tutt’altro. So quanto sia terribile dover nutrire l’idea che puoi investire in un mercato che vive sotto un regime politico che consideri malvagio.

Io sono per la libertà assoluta, non solo per quella finanziaria…

Sono abbastanza adulto da ricordare quando è caduto il muro di Berlino, mostrandoci quanto fosse terribile la vita dietro la “cortina di ferro” per milioni di persone che li hanno sofferto per la loro esistenza. Questo è ciò che l’etichetta statica “comunista” evoca nella mia mente…

Tuttavia, come investitore, riconosco anche che i mercati, la natura e l’universo non si preoccupano minimamente delle mie preferenze ideologiche.

Potrebbe sembrare ovvio, ma è un elemento importante… da ricordare. Un elemento molto chiaro a qualsiasi investitore di successo.

Se non avessi compreso questo concetto, non avrei mai potuto investire e suggerire di valutare la possibilità di investire… in Cina nel “lontano” 2012, quando l’indice di questo mercato veleggiava sui minimi, per ottenerne poi ritorni così significativi.

Nel suo libro del 2020 “Geopolitical Alpha”, Papic scrive: “Gli investitori dovrebbero concentrarsi sui vincoli materiali, non sulle loro preferenze politiche. Le preferenze sono facoltative e soggette a vincoli, mentre i vincoli non sono né facoltativi né soggetti a preferenze”.

Concetto affascinante quanto un po’ contorto che potremmo così sintetizzare: Il mondo non è vincolato dalle tue teorie politiche preferite.

Il mondo è disordinato e in continua evoluzione, possono accadere cose strane, come l’opportunità di fare un sacco di soldi investendo in un’idea all’interno di un paese socialista o comunista. Se non credi a questo, potresti non riuscire a sfruttare opportunità di investimento, potenzialmente enormi.  

Ti invito a riflettere su questo… quante volte hai sentito o letto cose tipo: “Se viene eletto tizio o caio, vendo tutto e lascio l’Italia”.

Pensaci… quante persone hanno detto parole come queste? Forse lo hai fatto anche tu qualche volta… 

Eppure, scommetterei che, praticamente, nessuno di loro lo ha mai fatto davvero…

Tornando a noi quindi, la cosa migliore che puoi fare quando pensi ai mercati globali o ad altri investimenti è: dimenticare le tue idee politiche per concentrati sulla comprensione di ciò che sta accadendo nel mondo e, se possibile, perché sta accadendo.

Piuttosto che mettere un’etichetta sul sistema politico di un paese, un investitore deve capire in che direzione si sta muovendo il sistema di quel paese…

Si sta muovendo verso un’economia più favorevole al mercato o se ne sta allontanando? Si muove rapidamente o lentamente? Le modifiche introdotte dureranno a lungo o per poco tempo? Con che effetti?

Ad essere onesti, forse Soros stava solo criticando le recenti mosse di Xi… forse crede che la Cina stia andando nella direzione sbagliata dopo anni passati nella direzione giusta.

Forse vede Xi allontanare troppo rapidamente e drammaticamente il Paese dalle riforme basate sul mercato che hanno innalzato il suo standard di vita generale negli ultimi anni.

Vedremo… ma riprendiamo un concetto importante facendo altri esempi…

La Francia, paese notoriamente di natura socialista, si sta muovendo verso politiche più conservatrici e di libero mercato da quando i francesi hanno eletto presidente l’ex banchiere Emmanuel Macron nel 2017.

I cambiamenti della politica francese a favore del mercato sono progrediti in modo incerto, facendo tre passi avanti e 2 indietro ma, probabilmente, la Francia continuerà a muoversi verso politiche a favore del mercato nel prossimo decennio.

Gli Stati Uniti, sembra che con l’elezione di Biden, si stiano muovendo rapidamente nella direzione opposta…

Si stanno allontanando da una visione conservatrice e pro mercato andando verso una spesa pubblica estremamente importante, adottando quindi una politica sociale che viene spesso definita come “progressista”.

Ragionando senza condizionamenti ideologici, quindi da investitore, non puoi fare a meno di chiederti cosa porterà questa mossa nel prossimo decennio e, cosa più importante, quando e come verrà prezzata dal mercato statunitense.

Certamente non sta accadendo oggi. L’indice di riferimento S&P 500 tocca nuovi massimi quasi ogni giorno. In effetti, non siamo solo in un epico mercato rialzista… siamo in un epico mercato rialzista di nuovi massimi.

Secondo Charlie Bilello, fondatore e CEO di Compound Capital Advisors, l’S&P 500 ha raggiunto 328 nuovi massimi dal 2013… uno in più rispetto a quanto registrato dal 1989 al 2000.

L’ottimismo su tutto nel mercato azionario, suggerisce che nessuno crede che l’economia degli Stati Uniti potrebbe avere problemi nei prossimi anni e, ancor di più, che è quasi certo che possa sovra performare anche rispetto a tutte le altre economie.

Forse l’economia statunitense è davvero la migliore… ma merita questo tipo di scommessa?

La tendenza nella politica degli Stati Uniti continuerà? I prezzi delle azioni statunitensi ad un certo punto ne soffriranno di conseguenza? La tendenza verrà prezzata all’improvviso o gradualmente?

Vedremo cosa ci riserverà il futuro ma un investitore deve porsi molte domande.

Oltre a questo, bisogna prepararsi per vari scenari futuri, specialmente quelli che sembrano probabili ma che ancora non hanno un prezzo nel momento attuale…

Per esempio, oggi, i tre scenari che sto considerando con grande attenzione, sono l’inflazione, i rendimenti obbligazionari e la performance futura delle azioni statunitensi.

Da investitore globale però, penso anche che se la Cina impoverita, arretrata, insulare e comunista è diventata una superpotenza economica globale in pochi decenni, devo mantenere una mente aperta su altri paesi che stanno attraversando cambiamenti altrettanto “drammatici”.

Chissà… paradossalmente… magari gli Stati Uniti sembreranno un paese più arretrato, insulare e comunista di quanto lo sarà la Cina tra 10 anni.

Bada bene, non sto dicendo che accadrà, non devi prevedere che accadrà… ma credo che un investitore globale, debba almeno considerare la possibilità che accada.

Pensa al Regno Unito. Era il paese più socialista d’Europa quando Margaret Thatcher entrò in carica come primo ministro nel 1979. Aveva persino una maggior redistribuzione della ricchezza rispetto alla Francia. Il Regno Unito sembrava “un caso disperato”, disseminato di inefficienze prodotte da alti livelli di sindacalizzazione.

Poi, il governo Thatcher ha messo in atto politiche a favore del mercato. Ha tagliato le tasse e la spesa pubblica e ha aumentato i tassi di interesse per rallentare la crescita dell’offerta di moneta, domando così l’inflazione.

Come disse la stessa Thatcher in un discorso del 1983: “Non esistono soldi pubblici; ci sono solo soldi dei contribuenti”.

Durante il suo mandato, che è durato fino al 1990, la Thatcher ha fatto del suo meglio per trattare quei soldi come se appartenessero ai contribuenti e non al governo. Esiste qualcosa di più socialista?

Tuttavia, ancora una volta, la vera lezione che possiamo trarre è che non puoi fare affidamento su semplici etichette…

Le ricerche accademiche e di altro tipo pubblicate negli anni ’80 dicevano che l’Inghilterra non poteva essere riformata. Questa era la visione statica quando la Thatcher è subentrata… ed era ovviamente sbagliata.

Ancora una volta, era sbagliato affidarsi alle etichette per guidare il proprio pensiero. Chiunque alla fine degli anni ’70 abbia considerato il Regno Unito come una desolata landa socialista, avrebbe perso un’incredibile opportunità di investimento.

Se posso darti un consiglio generale è questo…

Devi vedere l’economia e la finanza come regni dinamici e in relazione a questo, devi vedere l’intersezione tra politica, economia e investimenti come un’arena complessa.

L’antico filosofo greco Eraclito, famoso per credere nel cambiamento sempre presente, se fosse ancora vivo oggi, potrebbe dire: “Il cambiamento è l’unica caratteristica permanente della politica e dell’economia globale”. La politica e l’economia globale sono sempre in movimento.

Una visione statica di un particolare paese basata su pregiudizi storici, politici o anche etnici potrebbe farti sentire nel giusto… ma può anche renderti finanziariamente stupido.

È facile essere ingenui riguardo alla politica… ma è ancora fondamentalmente corretto presumere che…

Gli sviluppi politici che rendono i mercati più liberi siano migliori per gli investitori e gli sviluppi politici che rendono i mercati meno liberi siano peggiori per gli investitori.

Se andassi in giro per il mondo alla ricerca di questi due sviluppi, probabilmente troverai molte buone opportunità di speculazione e investimento sia sul lungo che sul breve termine.

Per fare bene come investitore globale, devi prima capire in quale direzione sta soffiando il vento politico… solo allora puoi impostare le tue vele e tracciare una rotta redditizia.

Mi rendo conto che tutto sembra un po’ contorto, sia tecnicamente che emotivamente ma, si tratta di concentrarsi sulle implicazioni economiche e finanziarie derivanti dagli sviluppi politici locali e globali.

Ad esempio, se prevedi un futuro scenario inflazionistico, indipendentemente dalle tue ideologie politiche, dovresti acquistare beni durevoli e attività cicliche, basate su beni durevoli come minatori, produttori e altre imprese industriali che dovrebbero far bene se l’inflazione prende piede.

Se prevedi una crescita del Green, indipendentemente dalle tue ideologie politiche, le azioni di imprese a “tecnologia verde” sono la tua possibilità se credi che il denaro continuerà a riversarsi nell’energia, nei trasporti e in altre tecnologie rispettose dell’ambiente.

Se indipendentemente dalle tue ideologie politiche, credi che gli sviluppi politici negativi di cui ha scritto Soros siano già ampiamente scontati nel mercato, dovresti andare contro l’avvertimento dello stesso e andare long sui titoli tecnologici cinesi. Se indipendentemente dalle tue ideologie politiche pensi che Evergrande sarà la nuova Lehmann Brothers allora dovresti preoccuparti di capire come guadagnare il più possibile in caso di crash dei mercati…

Come investitore globale, non lasciare che i tuoi pregiudizi personali ti impediscano di essere un investitore di successo 

Se sei contro il comunismo o il socialismo o qualsiasi altro “ismo”… lo troverei assolutamente ragionevole e nessuno sta dicendo che dovresti sostenere i regimi politici o le politiche di paesi che non apprezzi… tuttavia, da investitore, non dovresti nemmeno ignorarne le opportunità di investimento in questi paesi…

Chiaro il concetto?

Se per te questo è comunque un post troppo impegnativo perchè sei agli inizi del tuo percorso da investitore, parti dalle basi, cliccando qui

19 Agosto 2021

Fabrizio “Jacque$ Jump” Diluca

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