crollo dei mercati finanziari

Crollo dei Mercati Finanziari: E’ il momento della “massima paura”?

La pandemia coronavirus sta pilotando il crollo dei mercati finanziari. Il Dow Jones Industrial Average, Lunedì scorso è sceso di 2.997 punti, il suo più grande calo di un giorno in trentatré anni. Nelle ultime due settimane ci sono stati ben tre sospensioni del Nyse.

Insomma, come avevo previsto sin da fine Febbraio, solo la diffusione del coronavirus sul suolo statunitense avrebbe potuto portare caos e tensione sui mercati finanziari. E così è stato…

Al momento sono stati superati i primi 10.000 casi di coronavirus negli Stati Uniti e ci sono i primi 150 morti accertati. Anche negli States, le aziende hanno iniziato a chiudere e quelle che continuano ad operare lo fanno attraverso lo smart working. Anche in America, ci sono bar, ristoranti, palestre e cinema che sono stati costretti a chiudere.

Alcuni soci del mio master mind statunitense mi segnalano che, anche in Florida, si sono visti acquisti da panico nei negozi di alimentari, sia verso il cibo che verso qualsiasi cosa fosse considerabile un disinfettante.

Film già visto dalle nostre parti, vero?

Questo è quanto sta accadendo e nessuno può davvero sapere quanto durerà tutto questo ma, questa premessa, mi serviva solo per avvisarti che, il crollo dei mercati finanziari sin qui visto, non delinea ancora la sua possibile fine…

 

Perché?

Perché siamo ancora lontani dall’estrema paura, quella che normalmente anticipa il momento del più profondo crollo dei mercati finanziari.

Posso sbagliarmi?

Certo, anche se, chi mi segue su questo blog sa che ne ho sbagliate ben poche sin dalla bolla delle dot-com …

Ricordo ancora quando agli inizi degli anni duemila, quando l’oro veniva scambiato per circa 300 dollari l’oncia, mi sgolavo cercando di far comprendere quanto fosse sottovalutato. Qualcuno si ricordò delle mie parole nel 2011 quando raggiungere il massimo storico di circa 1.900 dollari …

Ricordo ancora quando all’inizio di Marzo 2009, dissi che era il momento di tornare pesantemente ad acquistare azioni di aziende solide dell’S&P 500… quel momento si è rivelato l’inizio del mercato toro più lungo della storia. L’indice S&P 500 è salito del 400% da quel minimo sino ai massimi del mese scorso.

Che cosa hanno in comune questi due ricordi? Erano momenti di massima paura…

Momenti che apparivano come i peggiori in assoluto rispetto all’ipotesi di investire del denaro. Momenti durante i quali gli investitori, non solo i piccoli ma anche gli istituzionali, erano terrorizzati … ma quelli sono sempre stati i momenti migliori per acquistare determinati asset.

Crollo dei marcati finanziari: Siamo di fronte ad un momento di questo tipo?

 

Certo, l’incertezza sta aumentando, le ansie e i timori crescono ma … no… non siamo ancora al punto di massima paura.

Seguire costantemente gli accadimenti di Borsa può mettere a dura prova l’emotività di chi non sa investire e sono proprio questi, di solito, i primi a cadere vittime di timori smisurati. Metti in fila un po’ di giorni di “calo” e la gente inizia a spaventarsi.

Del resto è comprensibile, molti stanno iniziando a perdere soldi… ma chi non investe facendo trading o affidandosi a “quello della Banca”, chi non investe seguendo le oscillazioni quotidiane, non prova ancora la stessa paura.

Alcuni non vedono ancora alcun bisogno di preoccuparsi, anzi credono che i recenti storni siano, al contrario, un’opportunità per acquistare.

Non si è mai al momento di massima paura, fino a quando c’è chi non teme per ciò che accade, fino a quando pochi sono quelli che soffrono per i cali delle Borse, finché le perdite non fanno veramente male.

Il momento di massima paura è quando tutti non vogliono più avere niente a che fare con azioni e investimenti finanziari. Ecco, quello è il semaforo rosso ma adesso no… non ci siamo ancora.

Non ci siamo ancora, anche se l’S&P 500 è sceso di quasi il 30% nell’ultimo mese e la paura sta sicuramente iniziando a montare…

crollo dei mercati finanziari

Crollo dei mercati finanziari: Cosa dicono gli indicatori?

 

Non a caso, uno degli “indicatori della paura” si colloca vicino ai suoi livelli più alti di sempre. La volatilità del mercato azionario statunitense è a livelli record.

L’indice di volatilità del Chicago Board Options Exchange (VIX) ha chiuso recentemente ad un livello superiore a quanto registrato durante la crisi finanziaria del 2008.

Quando gli investitori si fanno prendere dal panico il VIX sale mentre quando il mercato è relativamente calmo, il VIX cala.

Tuttavia, vediamo spesso picchi importanti nel VIX durante i periodi di estrema paura. Abbiamo visto picchi di volatilità nel 2009, 2011, 2016 e 2018.

Oggi stiamo vedendo il VIX a livelli tra i più alti della sua storia…

crollo dei mercati finanziari

Il VIX ci dice che gli investitori sono decisamente spaventati da ciò che potrebbe accadere dopo questo primo crollo dei mercati finanziari, ma è anche utile che tu sappia che, guardando le statistiche degli ultimi venti anni, questa paura spesso segnala interessanti opportunità.

Ad esempio, l’S&P 500 ha guadagnato mediamente l’11% nei sei mesi successivi ad un VIX sui massimi livelli come quello attuale e sino al 27% considerando i dodici mesi successivi.

In ogni caso, il VIX non è l’unico indicatore che mostra le elevate paure degli investitori in questo momento. Anche i gestori di fondi attivi sono spaventati…

Per comprendere il momento, possiamo guardare alla National Association of Active Investment Managers (NAAIM).

L’indice NAAIM Exposure è basato sull’elaborazione di un sondaggio settimanale che offre uno spaccato di ciò che i manager che gestiscono fondi attivi pensano in un determinato momento.

È un ottimo indicatore per capire se la tendenza nella testa di chi gestisce hedge fund o fondi comuni di investimento è orientata al rialzo o al ribasso.

Il sondaggio è finalizzato a capire quale percentuale di azioni e presente nei portafogli dei gestori. Zero indica che non possiedono azioni mentre 100 significa che sono completamente investiti in azionario.

Come denotabile, i gestori di fondi appaiono ribassisti come poche volte accaduto nel corso degli ultimi anni …

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Tuttavia, anche in questo caso, nonostante ben sette casi in cui questi “professionisti degli investimenti” sono diventati timorosi dal 2010 a oggi, dopo i picchi negativi, si sono registrate rilevanti opportunità di investimento.

Cinque dei sette casi, infatti, hanno portato a circa il 20% di guadagni o più nel corso dei dodici mesi successivi.

Eppure, ognuno di quei casi rappresentava per i più un momento spaventoso per decidere di investire… basti pensare al crollo del mercato petrolifero nel 2014 o della crisi finanziaria della Grecia nel 2011.

Insomma, c’è sempre un tempo per aver paura e come denotabile da VIX e NAAIM, stiamo sicuramente assistendo alla comparsa di ampi e giustificati timori ma, ancora una volta, non siamo ancora al momento di massima paura ed è solo quando questo accadrà, che ci saranno opportunità d’investimento come non se ne vedevano da anni… se sarai pronto a coglierle, se saprai cosa fare e come farlo.

Crollo dei marcati finanziari: E’ mercato orso?

 

Tornando al momento attuale, siamo certamente entrati in un mercato orso e anche se sapevo da qualche tempo che avremmo assistito (almeno) ad un pesante storno dei mercati visti i livelli raggiunti, vedere l’indice di riferimento S&P 500 che perde il 30% in poche settimane fa un certo effetto ma, i mercati orso sono così, sorprendono sempre per la loro brutale correzione.

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Questo shock inaspettato e il senso di panico derivante da un nuovo mercato ribassista riempiono gli investitori di paure apocalittiche. Il panico fa dimenticare che i mercati al ribasso ci sono già stati e che ci saranno di nuovo. La paura fa dimenticare che è normale, che è naturale…

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Nonostante quindi sia normale e che è già accaduto, gli investitori tendono a dire che il nuovo mercato ribassista non è come quelli del passato. Il fatto quindi che sta accadendo proprio adesso tende a far sembrare tutto peggio delle precedenti flessioni.

Crollo dei mercati finanziari: Questa volta è diverso?

 

Leggo un po’ ovunque che “questa volta è diverso da tutti i casi precedenti”. Bene, sappi che, questo è ciò che la gente dice ogni volta che i mercati si comportano in modo estremo.

Lo dicono anche quando si arriva sui nuovi massimi di un mercato toro “questa volta non crolleranno, neanche se accade qualcosa di grave”.

Lo dicono nei mercati al ribasso “questo crollo è peggiore di qualsiasi altro crollo sia mai accaduto prima, quindi la discesa sarà ancora più ripida e durerà più a lungo” oppure “questa volta è meno probabile che ci sia una ripresa come accaduto in passato”.

Beh, sai cosa ti dico? Che chi dice che è tutto diverso ha assolutamente ragione, è davvero diverso ogni volta…

Non avevamo mai visto un boom delle dot-com prima della fine degli anni ’90. Non avevamo mai assistito ad un boom dell’immobiliare come quello che abbiamo vissuto dal 2002 al 2006 né ad un collasso finanziario come quello che ci ha accompagnato tra il 2008 e il 2010.

Non avevamo mai assistito ad una crescita dei mercati come quella degli ultimi dieci anni e non avevamo mai vissuto in un mondo di tassi d’interesse negativi. Non abbiamo mai visto un boom come quello delle “FAANG” (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) prima d’ora.

Avevamo visto una crisi economica che genera una crisi finanziaria. Abbiamo visto crisi finanziarie generare crisi economiche ma non avevamo mai visto una pandemia in grado di generare una possibile crisi economica che viene così celermente scontata dai mercati finanziari.

Insomma, il motivo per cui le persone dicono che “questa volta è diverso” è perché, effettivamente, ogni volta lo è.

Crollo dei mercati finanziari: Cosa dovresti comprendere?

 

Un ottimo investitore non può limitarsi a rilevare che cosa c’è di diverso perché il suo compito era prepararsi a determinati scenari indipendentemente dalle cause o dal momento in cui generano i loro effetti e di sapere come leggere gli accadimenti per continuare a guadagnare… mentre i pessimi investitori perdono denaro.

Ti faccio giusto un esempio…

E’ almeno dalla metà del 2017 che dico che i mercati azionari sono andati fuori controllo e che, in caso di crollo, il rischio di forte ribasso sarebbe stato elevato. Qualsiasi ottimo investitore, aveva ben chiaro che eravamo nella bolla più grande della storia dei mercati finanziari.

Le azioni hanno raggiunto valutazioni da record, più alte di quelle viste per le dot-com…

Come faccio a dirlo?

Il rapporto price to sales (P/S ratio) è un’ottima metrica per misurare l’eventuale surplus di valore dell’S&P 500. Per farla semplice, tutte le volte che il rapporto P/S è diventato eccessivamente elevato, nel 90% delle volte, i rendimenti azionari sono poi calati o sono diventati negativi nei successivi 10 anni.

E allora?

Il rapporto P/S dell’S&P 500 era di circa 2,28 al picco delle dot-com nel Marzo del 2000… ed era a 2,39 il mese scorso. Dovrebbe essere a 1,5-1,6…

Capisci?

Questo è solo un esempio ma qualcosa non quadrava indipendentemente dal coronavirus…

Saperlo, permette di prepararsi per tempo (per non perdere e per guadagnare), indipendentemente dal “fenomeno” che genererà il crollo dei mercati finanziari.

Va bene, quindi siamo entrati in un mercato orso, ma non siamo ancora al momento di massima paura… la domanda quindi è…

Crollo dei mercati finanziari: Che cosa succede adesso?

 

Anche se notoriamente “ci prendo” non ho la sfera di cristallo e non posso prevedere il futuro ma è probabile che la fase di liquidazione di azioni per avere cash in cui ci troviamo non sia ancora finita.

In questa fase nessuno sembra però voler bilanciare, ad esempio, con obbligazioni precedentemente considerate relativamente sicure rispetto alle azioni (e alle “obbligazioni spazzatura – Junk Bond”) visto che anch’esse vengono vendute.

Guarda il grafico di questo fondo obbligazionario negoziato in borsa (ETF). Questo fondo include obbligazioni corporate emesse da alcune delle società più affidabili al mondo come Anheuser-Busch InBev, CVS Health, AbbVie, Goldman Sachs e Verizon.

crollo dei mercati finanziari

Quello che vedi è un crollo poco sensato per un debito corporate di così alta qualità. Se i fondamentali ed i razionali in questa fase guidassero il mercato, questo non accadrebbe. In ambito obbligazionario, tengono solo i Treasury USA a 10 anni ma perchè, in questa fase, vengono quasi considerati una sorta di bene rifugio.

La verità è che i “grandi investitori stanno uscendo”, cercano maggior liquidità…

Perchè?

Perchè come spiegato molte volte su questo blog, in determinati momenti, cash is king!

Qualcosa può cambiare rapidamente questo stato delle cose?

Solo azioni “particolarmente importanti, congiunte e concordate” tra Stati (G8) e Banche Centrali (partendo da Federal Reserve, Casa Bianca e Congresso degli Stati Uniti…). Questo può rallentare o bloccare la discesa perchè gli investitori voglio esser certi e rassicurati sulla totale unione degli intenti.

In questo momento, in particolare, la liquidità viene cercata in dollari.

Perché ci interessa?

Perché un dollaro forte è accompagnato da un declino ripido del valore di quasi tutto ciò che è scambiato in dollari. Basta guardare i prezzi di quasi tutte le materie prime, quasi tutte le valute estere, … sono scesi tutti in questo momento, con poche eccezioni.

A parte ciò, gli investitori ritengono che, in questo momento, se sei in possesso di liquidità, puoi stare più tranquillo di chi non ha cash a disposizione. Per i più comuni mortali, chi ha ascoltato quelli che come me hanno sempre suggerito di avere Oro fisico tra i propri asset, può stare ulteriormente tranquillo.

“Casualmente” ne avevo parlato nuovamente lo scorso Settembre: Cosa può proteggerti dalla prossima Crisi Finanziaria?

Va detto anche che, di contrasto ad un dollaro forte potremmo avere un dollaro debole. No, non sono impazzito…

La disponibilità della Federal Reserve di immettere liquidità nei mercati azionari e obbligazionari porterà alla stampa di miliardi di nuovi dollari. Se 1 o 2 trilioni di dollari (!) non saranno sufficienti, la Fed metterà le macchine di stampa a manetta e inonderà il mercato di liquidità… e, se accade, questo farà salire i prezzi dei metalli preziosi.

Del resto, questo è ciò che gli investitori in argento e oro stanno aspettando da tempo perché sanno che una nuova stampa di denaro senza precedenti spingerebbe l’oro verso nuovi massimi.

Crollo dei marcati finanziari: A che punto siamo?

 

Come dico ormai sin dal primo post dello scorso Febbraio, il mercato non raggiungerà il fondo, il punto di massima paura, fino a quando non ci sarà un flusso costante di buone notizie sulla lotta contro il coronavirus negli Stati Uniti (e sulle contromisure “bomba” della Fed che vedrai ci saranno…) perché tutti hanno ben chiaro che, se questa situazione perdura, gli effetti “secondari” del virus, cioè gli effetti finanziari ed economici, saranno molto peggiori del virus stesso.

Quegli sono gli effetti “secondari”, derivanti da qualcosa di imprevedibile, per i quali predico ormai da anni di preoccuparsi anzitutto di “assicurare” e rendere inattaccabile la propria “casa finanziaria” prima di pensare agli investimenti.

Sono stato l’unico a farlo, anche quando mercati finanziari e Borse crescevano (anche quando “altri” suggerivano di indebitarsi come se non vi fosse un domani…)  e questo fa oggi la “fortuna” di chi ha partecipato al mio corso o ha letto il mio e-book .

Chi mi ha ascoltato, oltre a non doversi preoccupare del crollo dei mercati finanziari, ha anche dell’oro tra i propri asset ed ha una riserva di liquidità che gli farà cogliere tutte le opportunità che, vedrai, a breve si presenteranno nuovamente (ma questa è solo la mia modesta opinione…) perchè il covid non è esattamente un cigno nero.

Per essere ancor più chiaro, sugli aspetti più importanti…

Chi ha partecipato negli scorsi anni al corso “Think Rich & Be Rich” e ha applicato quanto appreso, oggi, è in questa situazione:

  • Ha creato un fondo per gestire qualsiasi imprevisto / emergenza;
  • Ha tutelato la propria salute per tempo;
  • Possiede l’unico Bene che vede crescere il proprio valore da mesi;
  • Continua a veder crescere il valore dei propri investimenti sui mercati finanziari mentre altri stanno solo perdendo soldi;
  • Ha redditi passivi che non lo portano a dipendere solo dal proprio stipendio/fatturato;
  • Ha liquidità disponibile per guadagnare cogliendo le opportunità che si presentano durante e dopo qualsiasi crollo dei mercati finanziari.

Anche rispetto al crollo dei mercati finanziari, la conoscenza fa sempre la differenza…

Fabrizio “Jacque$ Jump” Diluca

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20 commenti

  1. Un post chiaro e dettagliato. Comprensibile anche da chi come me non ha grande dimestichezza con tutto questo. Tutto il blog e i tuo e-book (5 euro!) sono davvero una manna del cielo perchè ti aiutano a capire come funziona il mondo finanziario ma anche come noi (la nostra mente) funzioniamo rispetto a questo mondo.

    Ecco, in momenti come quelli che stiamo vivendo, credo che sia anche giusto dire grazie di cuore a chi, come te, forma ed informa, senza chiedere nulla in cambio.

  2. la newsletter diceva che questo era un “super post” ma, dopo anni che ti seguo, mi chiedo quale articolo di questo blog non lo sia…
    quanto avevi scritto nel post del 20 febbraio su quanto sarebbe accaduto mi ha evitato di perdere un sacco di soldi e credo sia giusto ringraziarti per questo.
    spero che tutto questo finisca presto per poter partecipare al tuo corso e conoscerti di persona
    grazie ancora
    GS

  3. Sempre presente, sempre prezioso, anche in momenti nei quali avresti il sacrasanto diritto di pensare solo a te stesso ed ai tuoi cari e invece, come hai scritto qualche giorno fa su facebook, tu “ci sei”.
    Ci sei mentre i presunti “guru” scompaiono o si nascondono dietro le stupidaggini che hanno raccontato per mesi se non per anni…
    Semplicemente grazie!
    Un abbraccio
    Mariella

  4. Fabio Maestrelli

    “Grazie” allo smart working, ho trovato il tempo di rileggere tanti articoli di questo blog e di leggere, finalmente, il tuo e-book scaricandolo da Amazon. Una miniera d’oro ad un prezzo irrisibile!

    Speriamo che questo periodo passi celermente perchè vorrei partecipare quanto prima al tuo corso. Ho capito che esiste un modo giusto di investire che non è quello di fare trading tutti i giorni ne di affidarsi a promotori o falsi guru. Voglio saperne di più appena sarà possibile.

    Nel frattempo, grazie per la semplicità con cui riesci a comunicare concetti non proprio facili.
    Fabio

  5. Francesca Sereni

    Sono da qualche anno una lettrice silenziosa :) ma ho anche applicato, con successo, molti dei principi ben spiegati del tuo e-book “Inizia il tuo Viaggio verso la Libertà Finanziaria”. Sono ancora agli inizi ma i primi risultati sono confortanti e mi sembra un buon momento per fartelo sapere.

  6. Come al solito non posso far altro che i complimenti!
    I tuoi articoli sono sempre molto interessanti ed utili!!!
    Li leggo sempre con molto interesse e fascino per come sai descrivere al meglio l’argomento!
    Grazie.
    A presto!

  7. Alberto Consoli

    Uno dei pochi post in cui si capisce realmente qualcosa, rispetto al mare di quelli incomprensibili che circolano in questo periodo. Le faccio i miei complimenti per il lavoro svolto con questo blog.

  8. giovanni parisi

    un post chiarissimo… come sempre! La ringrazio perchè in questo periodo sapere che c’è qualcuno che aiuta a capire è “tanta roba”.
    gp

    p.s. ho scaricato dall’apple store e divorato il suo e-book sulla libertà finanziaria. davvero ben fatto. complimenti.

  9. Aver partecipato al corso sulla Libertà Finanziaria, poter usufruire di tutto questo materiale prezioso, e della amplia finestra degli articoli collegati, mi sta aiutando molto a capire, usando semplici parole.
    Complimenti a Lei e allo Staff
    Grazie
    Mauro

  10. In questo articolo hai superato te stesso! Complimenti JJ!

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