investire nei mercati emergenti

Quando conviene investire nei mercati emergenti?

Per capire se e quando conviene investire nei mercati emergenti, devi sapere che esiste un indicatore molto efficace per fare le opportune valutazioni. Un indicatore collegato ad una forza che ha sempre una grande potere sui mercati e non solo su quelli emergenti.

Una forza di mercato che potrebbe mostrarti esattamente se e quando investire nei mercati emergenti.

Personalmente, mi baso su questa forza di mercato (oltre che su altri indicatori) anche per valutare quando, oltre a investire nel mercato americano, può essere il momento giusto per investire nei mercati emergenti.

Nello specifico, questa forza incide proprio su questi due mercati ed è per questo che l’ho utilizzata come uno dei miei indicatori privilegiati. Un indicatore che si è rilevato estremamente accurato negli ultimi decenni. Un indicatore che mi ha sempre aiutato a prendere ottime decisioni di investimento.

Ho pensato quindi di raccontarti come interpretare questa forza e come leggerla usandola come indicatore. Un fattore importante perché può fare la differenza tra guadagnare e perdere denaro qualora tu stia pensando di investire nei mercati emergenti.

Inoltre, era da un po’ di tempo che non facevo un post un po’ più tecnico e così… :-)

Come ti dicevo, questa è una delle forze principali (per taluni l’unica forza di mercato), che incide in modo particolare proprio nella comparazione tra il mercato USA ed i mercati emergenti.

Bene, direi quindi che possiamo iniziare…

Possiamo subito vedere questa forza di mercato all’opera in quello che è stato uno dei periodi migliori per il mercato americano nella sua storia.

Supponiamo quindi che, tu abbia investito in azioni o nel mercato statunitense alla fine di marzo 2020. Se così è stato, ti faccio le mie congratulazioni visto che, l’indice S&P 500 è salito di circa il 70% in nove mesi, fino alla fine del 2020.

Ancor di più lo faccio a quelli che avevano letto quanto scrivevo sulla probabile ripresa (e non sul crollo) dei mercati proprio tra marzo ed i primi di aprile del 2020, nel momento quindi di massimo panico…

Dinamica che inizio a confermarsi secondo quanto scrissi a maggio 2020 e su cui fui molto “esplicito” a ottobre, sempre del 2020… già un anno fa…

Si tratta di un gran bel rendimento per un indice che nel lungo periodo raggiunge una media intorno al 7-9% all’anno.

Se lo hai fato quindi, investire nell’S&P 500 all’epoca, è stata quindi un’ottima scelta… ma i mercati emergenti hanno fatto ancor meglio. I mercati emergenti hanno battuto l’S&P 500.

L’indice MSCI Emerging Markets ha reso infatti il 74% nello stesso arco di tempo.

La potente forza di mercato di cui ti ho parlato, spiega il perché…

In sostanza, l’anno scorso questa forza di mercato si stava muovendo in una direzione che aiutava proprio i titoli dei mercati emergenti.

Va bene dai… nel caso in cui tu non l’abbia capito, la nostra forza di mercato è: il dollaro americano.

Investire nei mercati emergenti controllando il dollaro USA

 

Vedi, quando i mercati hanno toccato il fondo nel marzo 2020, il dollaro USA ha iniziato a perdere valore.

Come forse sai (o lo sai certamente se segui questo blog…) la Federal Reserve ha pompato trilioni di dollari nell’economia degli Stati Uniti all’inizio del 2020. Ciò significava quindi più dollari in circolazione e, con più dollari nel sistema, ogni dollaro tende a valere di meno.

Ecco quindi perché il valore del dollaro USA è sceso per la maggior parte del 2020.

Puoi vedere cosa intendo nel seguente grafico dell’indice del dollaro USA da marzo 2020 fino alla fine dell’anno…

dxy_us dollar index

L’indice del dollaro USA è sceso da 102 a 89 in nove mesi. Potrebbe non sembrare una discesa enorme ma un calo percentuale a due cifre per una valuta globale come il dollaro USA è in realtà tanta roba per i mercati, specialmente se accade in un periodo così breve.

Non a caso quindi, questo si è rilevato un elemento particolarmente positivo per i mercati emergenti.

Ecco perché… 

Le grandi società dei mercati emergenti in genere accedono a prestiti in dollari USA. Il loro debito infatti, è spesso denominato in valuta statunitense.

Questo vuol dire che, quando il valore del dollaro USA diminuisce, queste società hanno più facilità ad ottenere credito e, anche il debito che hanno già contratto, diminuisce.

È facile quindi comprendere perché il calo del dollaro USA, sia sempre un’ottima notizia per le aziende dei mercati emergenti. Le attività che gestiscono migliorano in redditività, man mano che il dollaro USA scende.

Questa è la ragione per cui i mercati emergenti hanno fatto così bene l’anno scorso.

La relazione tra dollaro USA e l’investire nei mercati emergenti

 

Quello che ti ho raccontato, non è comunque una nuova relazione tra il dollaro USA e la performance delle società quotate. La connessione del dollaro con le azioni statunitensi e con quelle dei mercati emergenti risale a decenni fa.

In sostanza, quando il dollaro scende, i mercati emergenti vanno meglio ed è vero anche il contrario. Quando il dollaro sale, le azioni statunitensi tendono a performare meglio rispetto alle azioni dei mercati emergenti.

Usiamo la fine degli anni ’90 come altro esempio, per vedere come funziona questa correlazione.

Dal 1995 al 2000, il dollaro USA ha avuto una rapida tendenza al rialzo. Si stava rafforzando insieme all’economia degli Stati Uniti e, non a caso, molti investivano nel mercato statunitense. L’S&P 500 infatti, è salito di circa il 200% in meno di cinque anni.

Nel frattempo, nello stesso periodo, i mercati emergenti, come puoi vedere, hanno perso terreno…

s&p 500_vs_msci emerging market index

Chiaro quindi quanto può incidere il dollaro USA, in rialzo o in ribasso, per questi asset? 

Se la tendenza del dollaro è in aumento, le azioni statunitensi in genere sovraperformano rispetto alle azioni dei mercati emergenti. Questo è quello che abbiamo visto anche alla fine degli anni ’90.

Ovviamente, il dollaro USA ha una storia consolidata di boom pluriennali seguiti da cali e, come visto, se il valore del dollaro USA scende, sono i mercati emergenti a poter offrire una performance migliore.

Guarda caso, questo è esattamente quello che è successo nei primi anni 2000…

Dopo il crollo delle dot-com, i mercati si sono ripresi in tutto il mondo.

L’S&P 500 è entrato in un mercato rialzista pluriennale dal 2002 fino alla fine del 2007 ma con una grande differenza: Il dollaro USA si stava indebolendo.

Perché investire nei mercati emergenti

 

Quello che appare evidente e che, mentre il possesso di azioni statunitensi ha portato comunque a solidi guadagni per gli investitori, le azioni dei mercati emergenti sono letteralmente esplose…

L’azionario USA ha guadagnato “poco” più del 100% dalla metà del 2002 alla fine del 2007 ma non c’è stata competizione rispetto alla performance delle azioni dei mercati emergenti, che hanno restituito quasi il 400% in quello stesso intervallo di tempo…

s&p 500_vs_msci emerging market index

Come detto, il dollaro USA attraversa cicli come questo più e più volte nel corso della sua storia e se riesci a individuare queste tendenze per tempo, puoi farti un’idea di quale mercato performerà meglio nei prossimi mesi (o forse anni).

Cosa accade oggi?

Investire nei paesi emergenti adesso?

 

La nostra forza di mercato ha vissuto un importante punto di svolta all’inizio di quest’anno e questo potrebbe produrre implicazioni per entrambi i mercati in esame, nei prossimi mesi.

Ti ho già mostrato come i mercati emergenti hanno battuto il mercato USA fino alla fine del 2020 e come, successivamente, il dollaro USA abbia toccato il fondo all’inizio di gennaio prima di decollare ancora una volta…

Quando il dollaro USA è salito, questo ha iniziato a manifestarsi ancora una volta nella performance del mercato statunitense mentre i titoli dei mercati emergenti hanno smesso di essere gli indiscussi vincitori.

Dal recente minimo del dollaro USA avvenuto il 5 gennaio, le azioni statunitensi sono entrate in autostrada, lasciando i mercati emergenti in coda al casello…

s&p 500_vs_msci emerging market index

L’S&P 500 è aumentato del 18% da quel 5 gennaio mentre le azioni dei mercati emergenti hanno in realtà perso il 3% nello stesso periodo.

In altre parole, oggi le azioni statunitensi sono tornate in pole position e questo stato di cose, potrebbe continuare per mesi o forse per anni.

Il dollaro USA ha toccato il fondo a gennaio e ciò significa che il trend attuale è in corso da meno di un anno. Inoltre, il dollaro ha appena raggiunto un nuovo massimo di 52 settimane alla fine di settembre.

Questo vuol dire che, se la recente tendenza al rialzo è indicativa, potremmo essere di fronte ad un possibile “rally” del dollaro USA.

Perchè?

Perché se analizziamo i dati degli ultimi decenni, vedrai che i rialzi del dollaro USA tendono a durare per anni.

Prendiamo ad esempio il rally della fine degli anni ’90… 

Il dollaro USA è cresciuto per cinque anni consecutivi. L’indice del dollaro USA è passato da 80 nell’aprile 1995 a 118 nell’ottobre 2000. Si tratta di un balzo del 48%.

Il dollaro ha anche registrato un rally per cinque anni consecutivi da metà 2011 a fine 2016. È stato un altro lungo boom durante il quale il valore del dollaro USA è salito del 42%.

Se i dati li consideriamo significativi, potremmo quindi essere dinanzi ad una possibile corsa rialzista del dollaro USA (come accaduto in passato) e questo significa mercato americano che performerà meglio dei mercati emergenti.

Se trovi questa analisi interessante e stati pensando di investire nei mercati emergenti, diciamo che la storia suggerisce che dovresti valutare l’idea con molta attenzione.

Mercati emergenti oggi –  2021

 

Ricapitolando, la forza di mercato che abbiamo preso in considerazione, ci aiuta nelle valutazioni qualora dovessimo decidere se pensare di investire sul mercato statunitense o sui mercati emergenti.

Quando il dollaro è in calo, le azioni dei mercati emergenti sono da considerare con grande attenzione ma oggi lo scenario disegna un quadro diverso.

Quando conviene investire nei mercati emergenti: conclusioni

 

Come avrai compreso, anche questo post, come sempre, non è scritto per dare alcun tipo di indicazione ma ha solo l’obiettivo di aiutarti a far crescere la tua intelligenza e la tua cultura finanziaria.

Questo anche perché, gli investimenti nei mercati emergenti possono essere soggetti a maggiore volatilità rispetto ad altri mercati, comportando quindi un grado di rischio certamente superiore.

Ricorda sempre che, prima di pensare se investire o meno nei mercati emergenti, soprattutto se stai per fare una (o l’ennesima scommessa) o se sei agli inizi della tua carriera da investitore, meglio, molto meglio… che tu parta sempre dalle basi…

Jacque$ Jump

 

Importante! Leggi sempre con molta attenzione: Disclaimer >>>

 

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