mongolia

Il mercato emergente di cui nessuno ancora parla

Siamo solo all’inizio e quindi potrebbe ancora esser presto per investirvi (in effetti, pochi l’hanno sin qui fatto…) ma è proprio quando si cattura un trend nella sua fase embrionale che si possono ovviamente ottenere risultati eccezionali, soprattutto se parliamo di mercati emergenti… come quello della Mongolia.

Chi ha investito sulla Cina nei primi anni ’90 ad esempio, ha ottenuto ritorni mostruosamente maggiori di chi ha investito sull’S&P 500 statunitense nello stesso periodo.

Forse, ora come allora, c’è una storia che sta iniziando che potrebbe risultare altrettanto interessante…

I mercati emergenti sono quelli inerenti a paesi meno sviluppati ma con un elevato potenziale di crescita. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), elenca 24 paesi come tali, e include ancora tra questi la stessa Cina ma anche India, Sud Africa e Brasile.

La Cina ha aperto la sua economia agli investimenti stranieri nel 1978. Nei 25 anni precedenti, l’economia era cresciuta mediamente del 4% l’anno. Dopo il ’78, la crescita media annua è stata del 9,5%.

A metà degli anni ‘90, il presidente del Brasile Fernando Henrique Cardoso ha denazionalizzato alcune delle più grandi imprese statali nelle telecomunicazioni, nell’estrazione mineraria, e nella siderurgia.

Il successivo presidente, Luiz Inacio Lula da Silva ha creato programmi e infrastrutture per incoraggiare gli investimenti dei privati e questi si sono rilevati il supercarburante per la creazione di migliaia di posti di lavoro negli ultimi 10 anni. Dal 1993 a oggi, il mercato azionario brasiliano è salito più dell’8.000%.

Qualche settimana fa ho avuto un interessante scambio di mail, con una delle persone che maggiormente seguo oltreoceano, su un’economia emergente che è così “nuova” che non è nemmeno presente nell’elenco dell’FMI.

Parlo di un analista che considero tra i migliori al mondo su certi temi, che passa la maggior parte del suo tempo viaggiando per le nazioni sviluppate e non sviluppate sempre alla ricerca della prossima grande opportunità.

Uno che sarà presente al prossimo Value Investing Congress di Maggio, una delle conferenze sugli investimenti tra le più prestigiose del mondo.

Tra le righe si parlava di posti come Myanmar, lo stato del sud-est asiatico che sta emergendo (speriamo) dalla dittatura e della situazione del Dubai, la nota città-stato degli Emirati Arabi Uniti quando, cogliendomi molto di sorpresa, mi dice che il suo mercato emergente preferito è la Mongolia.

Secondo lui, in 10 anni, questo piccolo paese potrebbe divenire il più ricco posto del mondo su base pro-capite.

Questa è un’affermazione davvero audace… per me troppo audace…

Secondo il FMI, infatti, il Qatar è oggi al primo posto per reddito pro-capite con quasi 100.000 dollari mentre la Mongolia è al 114° posto con poco meno di 5.000 dollari di reddito per ciascuno dei suoi 3 milioni di abitanti.

mercati finanziari mongoliaIncuriosito da queste affermazioni, ho fatto comunque un po’ di ricerche…

Per chi non lo sapesse, la Mongolia confina con Russia e Cina. E’ un paese effettivamente ricco di risorse naturali, compresi petrolio, ferro, piombo e rame.

In particolare, in Mongolia si trova l’area mineraria di Oyu Tolgoi che si stima abbia una quantità impressionante di tonnellate di rame e di ben 45 milioni di once di oro con un’aspettativa di vita estrattiva di 40 anni.

Nel 2010, la Mongolia ha aperto alla possibilità che le imprese straniere contribuiscano allo sviluppo di quello che con molta probabilità costituirà uno dei suoi beni più grandi. Aziende come il gigante delle risorse naturali Rio Tinto e Turquoise Hill Resources sono tra quelle che stanno contribuendo a sviluppare Oyu Tolgoi.

Sempre l’FMI identifica la Mongolia come una delle economie che più sono cresciute negli ultimi tre anni. Con l’aiuto di investimenti esteri, il PIL della Mongolia potrebbe arrivare a crescere in media anche del 20% ogni anno fino al 2020.

Naturalmente, a ogni crescita elevata degli investimenti, corrispondono rischi elevati.

Negli ultimi due mesi ad esempio, pare che il governo mongolo abbia cercato di modificare accordi già siglati per avere introiti maggiori a suo favore.

La notizia non ha fatto ovviamente bene alla quotazione di molte società minerarie operanti in Mongolia ma comunque è difficile pensare che il governo sia così folle da cambiare la sua posizione verso gli investimenti esteri, dopo averne visto i benefici e vista l’enorme crescita del paese degli ultimi tre anni.

Mercati Finanziari Mongolia: E’ già il momento di guardare a questa Borsa?

 

No, credo che bisognerà aspettare almeno sino agli inizi del 2018 per fare valutazioni sulla Mongolia ma, come sempre, fare per tempo certe valutazioni…

J.J.

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14 commenti

  1. ottimo articolo, estremamente interessante.
    giusto chiedere almeno lo sforzo di registrarsi per leggerlo.
    complimenti!

  2. Complimenti JJ :)

  3. beh questa è davvero una chicca e pure documntata. un bel lavoro. saluti
    Salvo

  4. Molto interessante, grazie.

  5. Ottimo articolo!

    Domanda. Siete a conoscenza di qualche strumento finanziario, possibilmente liquido, per costruire una esposizione a questo paese?

    • grazie ddf269!

      la risposta al tuo quesito è ovviamente sì ma come ben dettagliato nel nostro disclaimer non proponiamo ne suggeriamo prodotti finanziari perchè si configurerebbe quel tipo di azione/attività che NON vogliamo assolutamente fare…

      Tuttavia, non ti sarà difficile trovare tramite web, strumenti che hanno in portafoglio l’indice o i principali titoli azionari del paese :-)

  6. Perfetto graze!

    E cosa pensate di Myanmar?

  7. ddf 269, quello citato è un paese con prerogative e prospettive diverse…. magari ne parleremo in un prossimo articolo ;-)

  8. Ottimo spunto per approfondire. Mi documenterò sulla xxxxxx, le nuove fonti produttive sono sempre di mio interesse.

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