short selling

Guadagnare come gli Squali di Wall Street: Short Selling, la vendita allo scoperto

Per parlare di Short Selling e Vendita allo Scoperto, come spesso accade, prendo spunto dall’ultima edizione del mio corso.

Uno dei partecipanti mi ha chiesto come si poteva guadagnare in Borsa non dal rialzo di un titolo ma dalla sua discesa. In tal caso, stiamo parlando di quello che viene tecnicamente definito “short selling” ovvero vendita allo scoperto.

Ti premetto che questo articolo prevede un minimo di competenza già acquisita e può quindi risultare, alla lettura, un po’ complicato.

Se sei agli inizi del tuo percorso di crescita finanziaria, ti suggerisco di leggere altri articoli di questo blog o, nel caso tu decida di proseguire, di prendere tassativamente ciò che leggerai come semplice accrescimento culturale.

Fai bene attenzione quindi al fatto che, ritengo questo tipo di operatività, un’attività da trader o investitore esperto.

Di conseguenza, al di la di quello che apprenderai nelle prossime righe, prima di pensare allo short selling impara a governare denaro e investimenti, poi apprendi come investire leggendo tutti gli articoli della categoria “Investire” e quando avrai imparato tutte le basi, ottenendone risultati efficaci, allora potrai pensare anche allo short selling.

Fatta questa doverosa premessa, il primo passo, naturalmente, è quello di sapere di che cosa stiamo parlando…

Short Selling e Vendita allo Scoperto: Di cosa si tratta?

 

La maggior parte degli investitori cerca di trarre profitto dall’aumento del prezzo delle azioni.

Chi fa invece short selling cerca di guadagnare dalla diminuzione del prezzo delle azioni. La “vendita allo scoperto” è quindi il tentativo di trarre profitto dal calo dei prezzi delle azioni.

Si tratta inoltre di vendere qualcosa che non possiedi, con l’aspettativa che potrai acquistarla in un secondo momento ad un prezzo inferiore.

Questo tipo di attività, consiste quindi nel fare il contrario della più comune e sensata operazione del “comprare basso e poi vendere alto”.

Con la vendita allo scoperto, si vende in alto, per poi comprare più in basso in seguito.

Si tratta quindi di un’operatività fortemente speculativa e di brevissimo periodo, un’attività da trader o da investitore con una concreta esperienza alle spalle.

Del resto, sono pochi gli investitori che operano in questo modo perché è opinione comune che sia troppo difficile o troppo rischioso.

In effetti, perché uno dovrebbe operare in short selling attuando la vendita allo scoperto, se è già bravo ad operare in modo “tradizionale”?

Short Selling e Vendita allo Scoperto: Se e perchè farlo

 

La risposta in realtà è molto semplice: Gli investitori di successo sanno sfruttare le opportunità.

Non importa se tali opportunità sono nel mercato azionario, in quello obbligazionario, nelle valute o nell’immobiliare. E in tal senso poco importa se tali opportunità sono al rialzo o al ribasso.

La vendita allo scoperto può essere parte di una strategia di investimento perché le azioni si muovono costantemente sia al rialzo che al ribasso.

Chi investe quindi solo sul rialzo, in realtà sta perdendo potenzialmente la metà delle opportunità di guadagno. Ovviamente non è un fattore così matematico ma volevo rendere l’idea.

Short Selling e Vendita allo Scoperto: Come funziona?

 

Tecnicamente, il processo prevede di prendere in “prestito” un titolo da qualcuno che lo possiede attraverso il proprio “broker” di Borsa.

Di norma, per tale  prestito, viene pagato un interesse in relazione alla durata in giorni dell’operazione di vendita allo scoperto.

Inoltre, il broker richiede un margine di garanzia per l’operazione (ad esempio il 50% del controvalore scambiato). Se ci sono azioni disponibili, si possono quindi vendere allo scoperto.

Provo adesso a rendere anche l’argomento short selling e vendita allo scoperto quanto più semplice possibile…

Ipotizziamo che tu preveda che il titolo XYZ sia destinato a veder scendere sensibilmente le sue quotazioni. Puoi quindi decidere di vendere questo titolo anche se non lo possiedi.

Diciamo che decidi di vendere 100 azioni al prezzo di quotazione di 10 €.

Il tuo broker verifica la disponibilità a prestarti il quantitativo richiesto e se vi è, tu vendi e incassi “virtualmente” il controvalore, pari a 1.000 €.

Il broker infatti congela quello che hai incassato dalla vendita insieme ad un ulteriore cifra come margine di garanzia (ipotizziamo il 50%, ovvero,  500 euro).

Se non chiudi l’operazione nell’arco della giornata, il tuo broker ti richiederà il pagamento di un interesse sul controvalore dell’operazione (ipotizziamo in questo caso il 20% su base annua).

L’importo degli interessi che pagherai, sarà quindi dipendente dalla durata dell’operazione. Se ipotizziamo che tu possa chiuderla in cinque giorni, gli interessi da pagare saranno quindi di 2,74 €.

Ora, se la tua previsione invece si rivela corretta, diciamo che il valore del titolo XYZ è sceso a 8,5 € dopo 5 giorni, a questo punto puoi riacquistare (“coprire”)  le 100 azioni al prezzo di 8,5 euro per complessivi 850€ e restituirle al broker che te le aveva prestate.

Il guadagno che avrai realizzato a conclusione dell’operazione sarà pari a 147, 26 € (1000 – 850 – 2,74= 147,26).

Tutto chiaro? :-)

Short Selling e Vendita allo Scoperto: Quando si utilizza?

 

Ci sono ovviamente particolari tipi di titoli che sono l’ideale per questo tipo di operatività.

In primo luogo sono le azioni “frode” cioè quelle legate ad aziende che presentano ad esempio bilanci ingannevoli. Queste sono le più difficili da individuare e, conseguentemente, quelle in grado di garantire maggior profitto.

Per citarti nomi che magari hai già sentito: Enron, WorldCom, Bear Stearns… aziende i cui scandali sono costati miliardi di dollari di perdite agli investitori… tranne che per quelli che ne avevano intuito il tracollo…

Ci sono poi le aziende che presentano piani industriali difficilmente realizzabili.

Società che, intenzionalmente o meno, ingannano gli investitori con business plan che dovrebbero garantire importanti profitti. Quando gli analisti iniziano a porre dubbi su quei piani, è possibile considerare quell’azione come un ottimo candidato allo short selling.

Infine, ci sono le azioni costosissime e ipervalutate rispetto ai “numeri” reali, anche se bisogna qui fare molta attenzione perché il mercato può rimanere irrazionale più a lungo di quanto tu possa pensare e il prestito delle azioni ha un costo…

In questo caso quindi il tempo in cui si conclude l’operazione è estremamente importante.

Il primo esempio che mi viene in mente in tal senso è eBay. Per anni ha scambiato con un rapporto P/E sopra 100. Nel suo punto più alto nel dicembre 2005 ha scambiato a 170 volte gli utili!

Il suo tasso di crescita giustificava un elevato rapporto P/E, ma 170 era semplicemente ridicolo.

Il tempo di vendere allo scoperto fu quando eBay rivelò che il suo tasso di crescita stava rallentando… L’annuncio azzerò lo slancio del titolo e il prezzo delle azioni si dimezzò in tempi brevi.

Per questo tipo di titoli quindi, il modo più sicuro per vendere allo scoperto è di aspettare che la posizione di un titolo passi da rialzista a ribassista.

Un indicatore spesso utilizzato in questi casi, è il momento in cui il prezzo del titolo scende al di sotto della sua media mobile a 50 giorni (50 DMA).

Questo è un livello tecnico comunemente osservato da chi fa short selling. Monitorare, per cercarne la rottura.

Vendita allo Scoperto e Short Selling: Ci sono altre strategie che si possono utilizzare per limitare i rischi?

 

Sì certo, evitando lo short selling. Gli investitori possono ottenere rendimenti più elevati e con meno rischio comprando ad esempio opzioni o operando con combinazioni di opzioni.

Ogni volta che si acquista un’opzione, il massimo che si può perdere è il prezzo da pagare per l’opzione stessa, che sarà sempre molto meno di quanto si sarebbe perso acquistando le azioni.

Supponiamo che un investitore ha il capitale disponibile per fare short selling su 100 o 200 azioni di un particolare titolo. Al posto di vendere allo scoperto quelle 100 o 200 azioni, si possono acquistare 10 o 20 contratti di opzione put.

Forse ti starai ora chiedendo cosa attira allora chi fa short selling.

L’aspetto preponderante di chi fa vendita allo scoperto è la velocità con cui si possono ottenere grossi guadagni perché le azioni tendono a scendere molto più velocemente di quanto ci mettono a salire.

Detto ciò…

Vendita allo Scoperto e Short Selling: Conclusioni

 

Credimi, puoi crescere finanziariamente e farlo sensibilmente, anche senza essere uno squalo, anche senza fare trading tutti i giorni ed anche senza lo short selling…

Ti ripeto quindi che, prima di pensare a cose come lo short selling, è meglio che tu impari a governare denaro e investimenti, ad apprendere come investire (magari leggendo tutti gli articoli della categoria “Investire”.

Solo quando avrai imparato tutte le basi, ottenendone risultati efficaci, potrebbe quindi esserti utile (e non è affatto detto) pensare ad operatività più rischiose e complicate. Insomma, se sei agli inizi, meglio che tu parta da qui

Jacque$ Jump

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8 commenti

  1. probabilmente la più semplice e chiara spiegazione che abbia mai letto sull’argomento, così come trovo sensato e apprezzabile consigliare a tutti di operare in ben latro modo. Grande JJ

  2. Ma quanto sono indietro?? Non sapevo nulla di tutto questo! Mi sembra anche pazzesco che sia possibile fare una cosa simile… però capisco come alcuni riescano a fare operazioni mostruosamente premianti in borsa. Studiare, studiare, studiare e imparare costantemente… come scritto nel tuo e-book…. hai proprio ragione caro JJ.

  3. Non sapevo nemmeno che tutto questo fosse possibile… da quando leggo questo blog apprendo e capisco sempre più cose. Colgo qui l’occasione per ringraziarti.
    lore

  4. Ciao jaques,
    conosco molte persone che operano con le put e le call, ma non ho mai approfondto E’ consigliabile operare solo con le put piuttosto che le call? Ci sono più probabilità di prendere profitto?

    • Ciao Daniele,
      dipende dalla strategia che decidi di adottare e su cosa decidi di concentrarti. E’ questo che aumenta le probabilità di profitto, non la scelta preventiva tra put e call.

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